Meglio una stretta di mano. Ma va bene anche qui, sui percorsi intricati di internet, piuttosto che non incontrarsi affatto.
Non amo le foto, e di fronte a chi mi fotografa, siano pure i miei figli, m'irrigidisco e assumo la posa del vecchio preside di Liceo.
Sono alla prima stesura di questo sito, che subirà ampliamenti e revisioni fino a tanto che qualcuno mi vorrà aiutare.

 

Per Leopardi. Documenti, proposte, disattribuzioni

Per Leopardi. Documenti, proposte, disattribuzionipresentazione di Emilio Pasquini,
Ravenna, Longo, 2013
(L’Interprete n. 103)
pp. 168, 5 ill. bn, ISBN 978-88-8063-759-2

Chi erano Antonio Strozzi e Luigi Leoni che Leopardi conobbe a Bologna e frequentò poi a Firenze? Chi era il Camerlengo che gli negò la nomina a segretario dell’Accademia bolognese di Belle Arti? Chi il legista che consultò per conto dello Stella? Chi il cardinale bolognese cui non volle portare i saluti raccomandatigli dal conte Monaldo? Durante il soggiorno romano dell’inverno 1831-32 lui e l’amico Ranieri vissero quasi clandestinamente, o scelsero di non frequentare i circoli letterari, dove imperversavano gli antiquari, e frequentarono invece un salotto di gentildonne dilettanti di canto? Nei primi sette capitoli Pantaleo Palmieri, rispondendo a queste e a simili domande, restituisce un volto e una storia a tanti che sembrano semplici comparse nell’Epistolario o nella biografia del Recanatese, e che invece furono tutti segnati dalla sua intelligenza. Ma al centro resta lui, Leopardi, non solitario ma aperto all’amicizia, generoso verso i più giovani, fermo nei suoi convincimenti. Nei rimanenti tre capitoli, messo sull’avviso da un inedito scambio epistolare, Palmieri propone, sostenendola con argomenti di ordine stilistico e tematico, la disattribuzione di due lettere al Manuzzi, e ripropone, rafforzati da evidenze documentarie, i dubbi del Giordani sull’autenticità dell’Epigrafe a Raffaello.

Estratti

Se vi punge vaghezza di dare una scorsa alle mie ultime agnizioni leopardiane o a una mia incursione in zona tardo settecentesca, eccole in allegato.

» «Cose che non son cose»: da Strocchi a Leopardi?
» Carducci e le traduzioni della “Scuola di Romagna”
» De minimis... Schede leopardiane

De Arte Gymnastica

Girolamo Mercuriale - De Arte GymnasticaEdizione critica a cura di Concetta Pennuto, traduzione inglese a fronte a cura di Vivian Nutton, con un saggio di Jean-Michel Agasse, Firenze, Olschki, 2008.

Quale presidente di Nuova Civiltà delle Macchine sono stato il regista di questo volume, come è detto, con forse troppo understatement, nella nota finale che si trascrive.

NOTA

Il volume è il risultato di un lavoro d’équipe, fitto di discussioni e di confronti. È di ciascun Autore la responsabilità delle parti delle quali è intestatario. Concetta Pennuto è stata il trait d’union tra autori, ‘regista’, editore. Vivian Nutton è stato per tutti prodigo di consigli e aiuti. Sono di Pantaleo Palmieri le decisioni sulla dispositio; di Pantaleo Palmieri e di Daniele Olschki la scansione dei tempi, che hanno permesso di rispettare l’appuntamento con l’Olimpiade 2008.

This book is the final step of long debated team work. Every author is responsible for the part he or she wrote. Concetta Pennuto has been the trait d’union among the authors, the ‘director’ and the publisher of the book. Vivian Nutton was lavish in advising and helping all the members of the team. The dispositio of the book is due to Pantaleo Palmieri. Pantaleo Palmieri and Daniele Olschki framed the timing of the works, in order to honor the deadline of the Olympic Games of Beijing 2008.